lunedì 12 maggio 2008

Freddo e murene

Un paio di week-end fa, approfittando del ponte e delle splendide giornate, ho deciso di fare un paio di immersioni al Promontorio di Portofino, per iniziare in bellezza la stagione subacquea in Mediterraneo.
Sole tiepido, mare piatto ma, ovviamente, acqua davvero gelida! L'ultima mia immersione (in Mar Rosso) segnava 28 gradi... queste 15! Ovviamente – visto che siamo masochisti – niente stagna ma una misera 5 millimetri per proteggersi.
Prima immersione vicino alla baia di S.Fruttuoso, detta “Raviolo”, la visibilità è davvero pessima e impieghiamo un po' a raggrupparci sul fondo ma poi, grazie proprio alle acque buie siamo ripagati dall'incontro con una gigantesca murena fuori tana dal dorso punteggiato di giallo e dall'espressione incattivita. Bello. Di ritorno verso Recco sul gommone soffro il freddo e, appena sbarcati, mi fiondo sotto una piacevolissima doccia calda, scherzando gli amici mi assegnano il nuovo record mondiale sui 200 metri molo-diving.
Ovviamente la sera non può mancare una grande mangiata in compagnia in villa assieme ai ragazzi che stanno facendo gli esami open proprio questo week-end. Come al solito la splendida sensazione di trovarsi tra amici.
Prima di cena siamo anche andati a fare un aperitivo in un luogo davvero incantevole, sugli scogli tra Recco e Sori. Il bar si trova su una palafitta nei pressi della stazione di Sori, al termine di una bella e nascosta discesa tra il profumo delle piante a primavera e del mare. Si può stare sui tavoli oppure direttamente tra i grossi scogli osservando il sole tramontare sul mare, godendo da un lato la vista del suggestivo arco di case dell'abitato di Sori e, dall'altro, di punta Chiappa e il promontorio di Portofino baciati dagli ultimi raggi del sole.
Il giorno seguente dopo una mattinata di tutto riposo sono pronto per una nuova immersione. Questa volta andiamo alla Secca Carega (o Gonzatti), una delle mie preferite e anche stavolta non tradisce.
Murene, murene a non finire, quasi in ogni anfratto, di tutte le dimensioni e specie, al oltre un metro a una decina di centimetri. Molto bello sostare sulla punta della secca, dove spacca la corrente, e osservare enormi e lucenti dentici di passaggio. Vorrei coronare l'immersione con la vista di un gattuccio, a volte se ne vedono in una certa spaccatura, controllo ma non lo trovo... pazienza sarà per la prossima volta!
Torno a casa la sera appagato e soddisfatto delle meraviglie del mare e del parco marino del promontorio di Portofino.

martedì 29 aprile 2008

Thailandia a milano

La settimana scorsa per il compleanno di Alessandra siamo andati a cena in un ristorante thailandese di Milano (probabilmente l'unico! :-)) di cui avevo letto ottime recensioni.

Beh, devo dire che è stata un'esperienza davvero piacevole, una serata tracorsa in un altro mondo!

Qui di seguito una breve recensione del locale che mi sento davvero di consigliare specialmente per una cena a due!

Bussarakham

Ottima cucina thailandese di alto livello a Milano.
Prima ancora che i piatti colpisce l'ambiente. Siamo sui navigli, vicino alla stazione di Porta Genova ma, una volta varcata una soglia piuttosto anonima, si è immediatamente proiettati in oriente. Ambienti deliziosamente arredati, una profusione di piante lussureggianti, statue e mobili d'epoca e, sopratutto, uno splendido parquet di oltre cent'anni, il tutto molto ben studiato per mettere a proprio agio e creare la giusta atmosfera. Le salette sono due, una piano terreno con tavoli occidentali e una al primo piano con tavoli bassi e un gigantesco Buddha che domina da una nicchia in fondo alla sala. Anche i bagni sono all'altezza del resto degli ambienti.

Le cameriere rigorosamente thailandesi ed in abiti tradizionali servono un piacevole aperitivo a base di succo di frutta e lasciano liberi di immergersi in un ricco menù. Ci lasciamo tentare da due menù degustazione innaffiati dall'immancabile Singha. Il cibo è sicuramente all'altezza sia nella qualità sia nella presentazione, l'unico appuntoè che ho trovato certi aromi e la gradazione del piccante un po' edulcorati per i gusti occidentali. Attento e premuroso il servizio.

Unica nota dolente il conto certamente non bassissimo, con un menù degustazione (4 antipasti, 4 piatti principali, assaggio di dolci) e abbondante birra si spendono poco meno di 50 euro a persona.

Nonostante questo caldamente consigliato specialmente per una cena a due.

Di seguito i riferimenti:
Bussarakham
Via Valenza, 13, Milano (MI)
tel 0289422415

mercoledì 23 aprile 2008

Shantaram

Mi sento di consigliare caldamente a tutti i viaggiatori e in
particolare agli amanti dell'India un bel libro che ho
finito di leggere di recente.

Qui sotto trovate una mia breve recensione:

Shantaram

Un evaso australiano sbarca nella Bombay di metà anni ottanta e viene
sedotto dal fascino della città e dell'India al punto da andare a
vivere in uno slum dopo aver imparato hindi e marathi in un villaggio
rurale.

E' un ritratto bellissimo e innamorato quello che l'autore fa di
Bombay, in questo libro prevalentemente autobiografico.

Le vicende non si esauriscono certo nella descrizione dei principali
luoghi della città, dai più turistici ai più sconosciuti, oppure al
racconto, molto toccante, della vita nello slum dove il protagonista
diventa un medico improvvisato. Il libro narra anche della storia di
alcuni expat dalle più svariate origini le cui vicende si incrociano
con quella dell'autore, della visita al villaggio natio
dell'amico-guida Prabaker e del graduale inserimento del protagonista
nell'organizzazione criminale vecchio stile di Khaderbhai, una specie
di padrino afghano, intellettuale e filosofo.

Linbaba, come è conosciuto a Bombay l'autore-protagonista, finisce
persino nella famigerata e tremenda prigione di Arthur Road prima di
essere trascinato dal “padrino” Khaderbhai, che per lui diventa un
secondo padre, in Afghanistan, per combattere al suo fianco nella
jihad dei mujaheddin contro l'invasore sovietico.

Si tratta di uno di quei rari casi in cui, alla vivida descrizione di
luoghi della migliore letteratura di viaggio, si sovrappone una storia
avvincente e ben scritta, ricca di spunti e personaggi particolari.
Secondo me l'unica pecca di rilievo è in alcuni passaggi, i più
romanzati, in cui l'autore eccede nella caratterizzazione dei
personaggi ed indulge nell'enfatizzazione delle vicende narrate.

Molto interessanti anche alcune riflessioni sparse qua e là nel
romanzo anche se verso la fine delle oltre mille pagine tendono forse
ad essere eccessive e a soverchiare gli altri filoni del racconto.

Mi sento di consigliare il romanzo a tutti gli amanti dell'India e non
solo!

Shantaram
di Gregory David Roberts
Editore: Neri Pozza (2006)
1176 pagine, 22 euro

martedì 22 aprile 2008

Mari d'arabia

Beh, bisogna pur iniziare in qualche modo questo blog... spero di avere la costanza di pubblicare messaggi con una certa frequenza.
Mi sembra giusto cominciare con il racconto del mio ultimo viaggio, una crociera subacquea in Arabia Saudita.
Qualsiasi commento è ovviamente ben accetto! :-)

-----

Arabia Saudita, aprile 2008

Il blu del mare e del cielo, il bianco delle spiagge, i mille colori
della barriera corallina, un vero eden quest'angolo di Mar Rosso fuori
dalle rotte più battute. Siamo tra i reef di Farasan, al largo del
porto di Al Lith, 250 km a sud di Jeddah, navigando in splendida
solitudine su un mare straordinario per esplorare i siti di immersione
di questa costa, solo di recente aperta al turismo subacqueo.

Sono sdraiato sul ponte della nave, il corpo ancora inumidito dalle
calde acque, sovrastato da un cielo blu profondo e cullato dal lento
beccheggio della nave e dal canto dei delfini. Siamo ormeggiati al
largo di Malathu, un piccolo lembo di terra vulcanica lungo qualche
centinaio di metri e largo qualche decina. Sono appena ritornato alla
barca dopo aver nuotato verso le candide spiagge superando una
splendida barriera corallina. Unici abitanti dell'isola, su cui
crescono solo bassi arbusti, sono numerose sule, dei rapidi granchi e
le tartarughe marine, che vi vengono a deporre le uova. Queste
minuscole isole vulcaniche sono meravigliose ma la loro bellezza fuori
dall'acqua è solo una minuscola frazione di ciò che si può godere in
questi luoghi.

Sott'acqua è un vero paradiso. Le immersioni a Farasan sono
straordinarie, l'ambiente marino è incontaminato: non un corallo rotto
dalle pinne di un sub maldestro, non molesti rumori di barche di
passaggio, solo natura, integra, splendida, multicolore, viva.
Re di queste acque sono gli squali, se ne incontrano quasi ad ogni
immersione, si raggiunge il punto dove spezza la corrente ed eccoli
lì, pinna bianca, grigi e poi i più magici, gli squali martello.
Creature eleganti, regali, ataviche, emozionanti quando ti vengono
incontro, magari da un lato o, meglio ancora, risalendo dalle
profondità.
Ma sarebbe sbagliato immergersi solo per cercare squali perché questi
reef offrono innumerevoli opportunità. In un'immersione seguiamo un
lungo e stretto plateau ricoperto da coralli uva, popolati da
gamberetti, granchi, nudibranchi, e immersi in un turbinio di vita
guizzante. Un'altra ci presenta uno scenario da fantascienza, pareti
da cui si protendono immense gorgonie da cui pendono delle incredibili
spugne, sembrano dei blob bianchi, gialli, rossi, viola, verdi, colati
dall'alto e con le propaggini, simili a gocce, che oscillano mosse
dalla corrente. Più avanti rimango estasiato ad osservare una
gigantesca gorgonia su cui si sono posate innumerevoli spugne
multicolore che, curiosamente, mi ricorda un albero per le preghiere
buddista su cui siano state poste innumerevoli suppliche.
Spesso si percorrono lunghi plateau solcati da sinuosi banchi di
barracuda, i fondali pieni di trigoni maculati e, arrivati ai confini
del blu si vedono grossi tonni e squali, di passaggio.
Un'altra immersione si conclude attorno ad una splendida torre di
corallo così ricca di vita che passo quasi mezzora a girarci attorno a
profondità diverse, ogni istante meravigliato dalle innumerevoli forme
di vita, tra cui numerosissimi glass fish e pesci pagliaccio.

La compagnia è stupenda, per il secondo anno mi trovo a fare una
crociera subacquea con gli amici del mio club sub e le risate, gli
scherzi e le battute, miste a commenti su quanto visto sott'acqua e
sulle immersioni future sono davvero piacevoli e aggiungono la
dimensione calda dell'amicizia al viaggio.

Ogni giorno tocchiamo due-tre siti di immersione diversi e la
navigazione tra i vari reef e le minuscole isole è spesso allietata
dalla vista di grandi branchi di tursiopi o di strenelle che balzano
giocando tra le onde oppure da grosse tartarughe marine che si
incontrano spesso anche in immersione.

I tramonti sono un magnifico turbinio di rossi, di arancioni e di
gialli da godere fino all'ultimo prima di tuffarsi in interessanti
immersioni notturne. Ogni sera infatti prima di cena è affascinante
tuffarsi nelle oscure acque ed esplorare la seconda vita della
barriera così diversa da quella diurna. I gigli sono spiegati, i
ricci, e i più rari ricci matita, si aggirano in caccia sulle rocce,
tante piccole creature bioluminescenti tra cui molti crostacei si
lasciano osservare, grigie torpedini si aggirano sui fondali e,
inoltre, guardano nelle crepe della barriera si scorgono numerosi
pesci a riposo tra cui giganteschi pesci pappagallo con la gobba,
piuttosto numerosi in queste acque, a differenza dei loro cugini più
piccoli.

Dopo giorni di fantastiche immersioni purtroppo è ora di tornare in
porto ma, sulla via del ritorno, questo splendido mare ci regala
ancora la visita a una magnifica isola vulcanica disabitata con decine
di piccole baie che gareggiano nei colori e nella bellezza e
sopratutto, quando ormai mancano un paio d'ore al porto anche il
fugace avvistamento di una balenottera.

Con curiosità affronto l'ultimo giorno di viaggio, con la visita a
Jeddah. Si tratta di una moderna città con tre milioni di abitanti,
una città multietnica particolare, che attira tutte le nazionalità dei
paesi musulmani. Non è facile trovarsi per turismo in questi luoghi,
invece frequentatissimi per l'hajji - il pellegrinaggio a La Mecca che
ogni buon musulmano dovrebbe affrontare almeno una volta nella vita –
certamente un'occasione da non perdere.
Il centro di Jeddah è una rivelazione, è un piccolo quartiere
schiacciato tra moderni edifici ma è estremamente affascinante. Un
souk che si incunea tra alte e sbilenche case di fango con le facciate
adornate da splendide mashrabia, le finestre di legno finemente
intarsiate da dietro cui tradizionalmente le donne osservavano la
strada. E' un angolo di architettura tradizionale del Mar Rosso che si
è miracolosamente conservato, forse ultimo esempio in questa zona. Le
bancarelle del souk traboccano di datteri, spezie, souvenir religiosi,
negozi di abiti tradizionali, tutto per una multicolore clientela
locale in cui il bianco degli uomini fa da contrasto al nero
prevalente delle donne con le occasioni spruzzate di colore di alte
donne di origine africana o di floreali asiatiche. Nel fare acquisti,
dopo aver cambiato un po' di euro in rials – la valuta locale –
sorseggio un gustosissimo frullato di datteri ed osservo
l'affascinante vita del mercato.
Il resto di Jeddah è moderno ma non privo di fascino, alcuni
grattacieli non stonerebbero affatto nelle più moderne città
occidentali e le strade nei quartieri alla moda sono pulite e
ordinate, affollate di auto moderne e lussuose. Ceniamo splendidamente
in uno di questi quartieri osservando da una vetrata una immensa
fontana dal lungo pennacchio di vapore acqueo – dicono sia la più alta
del mondo con i suoi 180 metri – illuminata in modo suggestivo nella
notte. Non sembra affatto di stare in un paese desertico.
Purtroppo è tempo di tornare, nel lungo volo notturno sogno di essere
ancora immerso in queste acque meravigliose, una sensazione che
rimarrà per sempre vivida nei miei ricordi.